La Laguna di Grado è caratterizzata da un tratto distintivo immediatamente ravvisabile non appena si inizia la navigazione lungo uno dei suoi numerosi canali: la presenza dei casoni.
Inizialmente erano semplici e modeste abitazioni erette su isolotti (o mote) utilizzando in larga parte ciò che la laguna ed il mare offrivano. In origine avevano il tetto in paglia e la porta d’entrata orientata ad occidente, in modo che le forti folate di bora provenienti da est non potessero entrare violentemente all’interno delle già precarie strutture, danneggiandole irrimediabilmente. Quasi sempre la mota su cui poggiava il casone prendeva il nome o il soprannome della famiglia che lo possedeva.
Spesso queste abitazioni non erano isolate, ma facevano parte di agglomerati di maggiori dimensioni all’interno dei quali erano ospitate diverse famiglie, quasi sempre imparentate tra loro ed accumunate dallo stesso mestiere e dalle medesime difficili problematiche da affrontare giorno dopo giorno.
Utilizzate in passato dai pescatori e dalle loro famiglie, ora, dopo massicci interventi di ammodernamento, molti casoni sono delle vere e proprie residenze estive di modeste dimensioni nel bel mezzo della laguna, immerse in una pace ineguagliabile, spesso circondate da prati curati ed avvolti da colorate e profumate aiuole.
La maggioranza dei casoni, ormai di fatto l’emblema della Laguna di Grado, non è più utilizzata per la pesca e in buona parte possono essere raggiunti solo in barca.
